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Storia e cultura

Un tuffo nel passato, tra castelli, palazzi nobiliari e chiese: Loano vanta un centro storico di grande interesse monumentale, tra i meglio conservati della Liguria.

Fondata in epoca romana, a partire dal XIII secolo la città divenne feudo imperiale della potente famiglia Doria di Genova, che ne segnò profondamente lo sviluppo urbano e culturale. Per iniziativa dei Doria vennero eretti il castello e diversi edifici di grande prestigio, che ancora oggi testimoniano la centralità del borgo nella storia ligure.

Questo lascito ha contribuito a creare un patrimonio architettonico e monumentale di valore, arricchito nel tempo da opere come le moderne fontane artistiche.

Loano custodisce anche una radicata tradizione spirituale: le sue antiche chiese e i conventi raccontano secoli di devozione popolare, mantenendo vivo il legame tra fede, identità locale e memoria storica.

Edifici storici

Loano Comune
Palazzo Doria

Costruito nel 1578 come residenza di Giovanni Andrea Doria e della moglie Zenobia Del Carretto, Palazzo Doria è uno degli edifici storici più rappresentativi di Loano. Attribuito al celebre architetto Galeazzo Alessi, unisce l’eleganza rinascimentale alle caratteristiche del palazzo-fortezza, con la sua torre pentagonale a base irregolare che richiama il perimetro delle antiche mura.

Sede del Comune di Loano, il complesso conserva anche i giardini – che oggi accolgono il teatro all’aperto – la storica Fontana Giovanna e la Loggetta che si affaccia sulle mura e su Ponte San Sebastiano, ricostruito nel 1691.

Castello Doria

L’antico Castello dei Doria, oggi proprietà privata e visitabile solo esternamente, domina Loano da una posizione panoramica sulla collina alle spalle del centro abitato. Dalla prima fortificazione, risalente al XII secolo, nei secoli XVI-XVII assunse l’aspetto di palazzo rinascimentale, diventando la residenza dei feudatari Doria.

Venne venduto ai Fieschi nel 1505 e riconsegnato ad Andrea Doria dall’imperatore Carlo V nel 1547, fino a diventare parte del Regno di Sardegna nel 1736.

Loano Castello
Borgo Castello

Nella zona nord della città, ai piedi del Castello, si sviluppa il borgo medievale: uno dei più antichi nuclei urbani di Loano.

Il suggestivo angolo di Medioevo di Borgo Castello conserva la piazzetta centrale, abbracciata da arcate e terrazzini, da cui si diramano viottoli acciottolati e la scalinata che conduce al castello.

Porta Passorino

Porta Passorino, una delle quattro porte originarie della cinta muraria medievale, si trova in una traversa che collega il centro storico al lungomare e in passato chiudeva a ponente l’antica strada di Mezzo (oggi via Cavour).

Costruita sotto Gio Andrea I, fu ribattezzata “dell’Orologio” dopo il 1774, con l’aggiunta di una torretta con stemmi sabaudi, orologio e campanella per segnalare i pericoli alla popolazione. È ancora visibile una loggetta coperta che dalla Porta conduceva al baluardo Sud – demolito nel 1883 per agevolare la viabilità.

Porta Passorino

Fontane

Alla scoperta delle fontane di Loano: il percorso pedonale chiamato “Giro delle Fontane” parte dalla splendida Fontana Giovanna del Cinquecento, nei giardini di Palazzo Doria.

Nel primo decennio del Duemila la città si è arricchita di sei fontane artistiche moderne, vere e proprie sculture che uniscono maestria artigianale e giochi d’acqua, trasformando il centro urbano in una galleria d’arte a cielo aperto.

Fontana Giovanna
Fontana Giovanna

La splendida Fontana Giovanna, costruita nel Cinquecento, oggi è collocata nei giardini di Palazzo Doria. In origine, ai tempi dei Doria, si trovava al centro del viale delle Fontane, la strada che collegava Borgo Castello alla Loggetta.

Riprendendo la tradizione di abbellire gli spazi urbani con fontane, negli anni Duemila la città ha promosso il progetto “Fontane d’Arte”, coinvolgendo noti artisti contemporanei nella realizzazione di nuove opere.

Vibrazioni ritmiche loanesi

All’ingresso di levante di Loano, lungo la via Aurelia, si trova la fontana-scultura Vibrazioni ritmiche loanesi di Fulvio Filidei, opera che interpreta e racconta la città attraverso forme simboliche. La scultura riprende la linea delle montagne come una vera e propria “impronta digitale” del territorio, sviluppandosi in quattro fasce: i rilievi montuosi, l’entroterra coltivato, il centro storico con alcuni suoi elementi stilizzati e infine il mare, reso da un rilievo bronzeo che richiama il frangersi delle onde.

La fontana è arricchita da una grande conchiglia che evoca il suono del mare e da un’onda bronzea lunga quattro metri, sulla quale l’acqua scorre creando un suggestivo effetto di movimento. Modellata a Imperia in gesso e fusa in bronzo con la tecnica della cera persa presso la Fonderia Carli di Torino, l’opera si completa con un’illuminazione notturna che amplifica l’evocazione vibrante del mare in continuo dialogo con la città.

Vibrazioni ritmiche loanesi
Fontana delle ore
Fontana delle ore

La Fontana delle Ore di Sandro Lorenzini è una suggestiva installazione composta da ventiquattro totem che raccontano, attraverso simboli, la storia e l’identità di Loano. Ogni ora uno zampillo d’acqua sgorga da un totem, fino ai momenti culminanti di mezzogiorno e mezzanotte, quando tutte le colonne zampillano insieme.

Le dodici colonne, realizzate con moduli diversi di coni e sfere in pietra e ceramica colorata, creano un insieme vivace e armonioso. Su ciascuna svetta un simbolo dorato – il sole, la luna, una stella, un pesce, una fiamma, un fiore e altri ancora – a rappresentare piccoli frammenti di tempo trasformati in tesoro.

Le misure, il cielo

Le misure, il cielo di Walter Valentini è una grande scultura in bronzo dal diametro di circa due metri e mezzo. Il disco è inciso con le costellazioni e le orbite planetarie, attraversato da un lucente gnomone che riflette i raggi del sole come una meridiana universale.

Alla base, otto piccoli zampilli d’acqua ossigenata, bianchi e luminosi, danno l’impressione che l’opera emerga dal mare sullo sfondo, evocando con forza poetica l’immagine della Venere del Botticelli che nasce dalle acque.

Le misure, il cielo
In cima al mondo
In cima al mondo

In cima al mondo di Ugo Nespolo è una scultura in bronzo laccato che raffigura una grande sfera, da cui sgorgano getti d’acqua, sormontata da un bambino.

La sfera è al tempo stesso pianeta, mappamondo e pallone: colorata, vivace, gioiosa come un giocattolo. Sulla cima la figura del piccolo monello, con tratti dickensiani e chapliniani, guarda l’orizzonte marino come pronto a tuffarsi in nuove, imprevedibili avventure.

Il Nettuno

Il Nettuno di Bruno Chersicla, imponente scultura in pietra d’Aurisina alta tre metri, brandisce un tridente in ottone dorato e raffigura il mitologico dio del mare, pronto ad accogliere i naviganti che approdano in porto.

L’opera è composta da tre sagome marmoree di sette centimetri di spessore, unite da borchie in ottone. La figura emerge dalle onde: l’acqua diventa una scenografica cascata che fonde mito e natura marina.

Il “Nettuno”
“Conversazione alla fonte”
Conversazione alla fonte

Quest’opera di Bruno Chersicla, alta circa due metri e realizzata in pietra d’Aurisina – la stessa pietra carsica che costituì gran parte della statuaria romana – è stata concepita come invito alla sosta e all’incontro.

Pensata per accogliere turisti e passanti, li invita a sedersi sul bordo della vasca e a socializzare, trasformando lo spazio urbano in luogo di convivialità.

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